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Campeggio ’14, grazia che si tocca

Campeggio, grazia che si tocca!

Ogni anno è una sorpresa! L’aria ti parla di Dio E’ una città di Dio. Non è possibile descriverlo, si può solo vivere” racconta così Jessica, la sua esperienza del campeggio di questo anno, e tutti possono testimoniare che ogni partecipazione al campeggio è una tappa nuova, ricca sempre di elementi unici, che ci rendono più ricchi nel cammino verso il Signore e mai ci lascia indifferenti.

E’ stato un campeggio che ci ha visti tornare a Paestum dopo trent’anni, con una partecipazione straordinaria di fratelli: oltre 650 partecipanti, con punte giornaliere di più di 450 persone ed una notevole partecipazione anche di fratelli di altri movimenti ecclesiali: Comunità Nuovi Orizzonti, Cammino Neocatecumenale…

Natutalmente non sono mancati disagi e difficoltà, come ogni volta che si cambia qualcosa di già collaudato da anni, ma abbiamo affrontato i problemi con il senso che ha il campeggio comunitario e cioè quella di fare un’esperienza di Dio e queste difficoltà sono tornate così ad esserci utili per esercitare la pazienza, nell’esercizio di una concreta costruzione dell’amore e di una reale attenzione alle necessità dei fratelli, e  anche grazie ai servizi con cui l’esperienza del campeggio comunitario può vivere, abbiamo cercato di abbassare quell’immancabile egoismo che vive un po in tutti noi.

Quest’anno c’è stata anche una abbondante presenza di sacerdoti, che si son resi disponibili per i colloqui e le confessioni e un ulteriore dono inaspettato: la presenza di Mons. Giuseppe Casale, arcivescovo emerito della diocesi di Foggia-Bovino che ha celebrato l’Eucarestia e arricchito tutti noi, con le sue parole sempre chiare, forti e colme di esperienza carismatica ed ecclesiale.

Tanti momenti indimenticabili, come la celebrazione Eucaristica della celebrata nel cuore della notte per intercedere per una particolare intenzione, l’esilarante festa del giorno dell’Assunta, che ha visto una caldissima partecipazione di tutte le tribù, la visita del vescovo del luogo S.E.Mons. Miniero, la preghiera in lingue con le mani protese ai quattro punti cardinali, per combattere nello Spirito un concerto di musica satanica, la serata di annuncio ed evangelizzazione nella vicina Napoli… chissà quanti altri potremmo aggiungere ascoltando l’esperienza di tutti i campeggiatori, anche dei giovanissimi, dai piccoli gesti ai grandi momenti comunitari.

Il campeggio certamente non è una esperienza che privilegia il riposo del corpo, è invece sempre una straordinaria esperienza di vita comunitaria carismatica, “una città di Dio” come diceva Jessica, in cui Lui è al centro con la Sua tenda e vive nel cuore nel sorriso di ognuno.

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