EDIZIONI COMUNITÀ MAGNIFICAT

Un grande giorno di festa

19 gennaio 2024, consegnato il riconoscimento pontificio

Quarantacinque anni dopo la prima approvazione ecclesiastica arriva la definitiva approvazione pontificia da parte del Dicastero per i laici la famiglia e la vita, firmata l’8 dicembre 2023

Era il 1979, nel febbraio, quando la Comunità Magnificat, appena nata, riceveva la prima approvazione canonica da parte dell’Arcivescovo di Perugia Ferdinando Lambruschini.
A distanza di 45 anni, l’8 dicembre 2023, il Dicastero Vaticano dedicato alla cura dei laici nella Chiesa Cattolica, per mano del cardinal Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la Comunità Magnificat – quel “sogno di Dio” che Tarcisio Mezzetti aveva evocato fin dai primi anni del suo sorgere – è stata riconosciuta come un “carisma suscitato dallo Spirito Santo”, un “dono offerto a tutti i fedeli come valida via per ravvivare la grazia battesimale”, secondo le parole del cardinale stesso, lette durante la cerimonia di consegna del Decreto di riconoscimento, svoltasi nel Palazzo San Callisto, in Roma, nella mattinata di venerdì 19 gennaio 2024.

A rappresentare la Comunità c’erano i Responsabili generali, i membri del Consiglio generale e molti moderatori di Fraternità provenienti da: Italia, Romania, Turchia e Pakistan.
C’erano i Pastori “storici” e gli amici: il cardinal Ennio Antonelli, il cardinal Gualtiero Bassetti, l’Arcivescovo di Perugia monsignor Ivan Maffeis, il rettore della Pontificia Università della Santa Croce don Luis Navarro.

In collegamento tramite il canale ufficiale della Comunità su YouTube assistevano da vari continenti oltre 2.000 “spettatori”.
Dopo il canto iniziale, la proclamazione della parola del brano evangelico che va dall’annunciazione al canto del Magnificat (Luca 1, 26-55), Linda Ghisoni – Sottosegretario per i fedeli laici del Dicastero – ha dato solenne lettura del Decreto attraverso il quale si riconosce la “Comunità Magnificat come associazione privata internazionale di fedeli, dotata di personalità giuridica”, nonché “L’approvazione dello Statuto della suddetta associazione […] per un periodo ad experimentum di cinque anni”.

Al termine del lungo applauso con cui si è conclusa la lettura del Decreto è stato il Segretario del Dicastero, Gleison De Paula Souza, a nome del Prefetto cardinal Kevin Farrell (assente a causa di una leggera influenza), a consegnare il testo del Decreto a Maria Rita Castellani, la Moderatrice generale della Comunità, fra la commozione di non pochi dei presenti.

Maria Rita, quindi, ha preso la parola per un saluto e un ringraziamento nel quale, ringraziando i Pastori della Chiesa che hanno accompagnato il sorgere e il crescere della Comunità, ha avuto l’occasione di ripercorrere le tappe significative della storia comunitaria, non escluse quelle difficili, delineando poi il compito che il Signore affida alla Comunità Magnificat: “un compito che è semplice, anche se non facile: ovvero quello di lasciarsi modellare dalla mano provvida dello Spirito Santo per costruire «Con Gesù e su Gesù» un unico corpo, sul modello della prima comunità cristiana descritta dall’evangelista Luca: «Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere». Siamo quel popolo che Dio si è scelto per annunciare le sue meraviglie; tanto che possiamo dire con San Paolo: «Per noi evangelizzare non è un titolo di gloria, ma un dovere. Guai a noi se non predicassimo il Vangelo!»”.
La Moderatrice ha poi concluso ricordando Tarcisio Mezzetti e il “sogno di Dio” che egli vide e che poi, grazie alla sua testimonianza, ispirò l’intera Comunità a “spendere la vita per il Vangelo e a cantare, instancabilmente e piena di gioia, insieme alla Vergine Maria e Madre di Dio: «l’anima mia Magnifica il Signore»”.

A quel punto, il Segretario Gleison De Paula Souza, ha letto la lettera del cardinal Kevin Farrell, un testo articolato nel quale il Prefetto del Dicastero, dopo aver riconosciuto nella Comunità Magnificat “un carisma suscitato dallo Spirito Santo” fa una considerazione che – probabilmente – dovrà essere approfondita nella prossima riflessione comunitaria. Il presule infatti, partendo dalla data di nascita della Comunità in corrispondenza con la solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria e la storia del nome stesso della Comunità ricevuto a Lourdes, ha sottolineato “il tratto mariano della Comunità Magnificat proprio nelle tre dimensioni principali del vostro carisma: l’evangelizzazione, la promozione della vita comunitaria e la vita eucaristica. Maria è la prima che ha ricevuto l’annuncio ed è la stella dell’evangelizzazione, come san Paolo VI l’ha definita. Maria è la Madre che raduna la comunità cristiana come nel focolare di Nazaret. Maria è colei che ci insegna ad adorare il suo Figlio presente nell’Eucaristia. Anche voi, dunque, come altri carismi ecclesiali ispirati dalla Madonna, siete un dono di Maria alla Chiesa del nostro tempo”.
Dopo aver ricordato anch’egli la figura di Tarcisio “per lo zelo apostolico esemplare che lo ha spinto ad annunciare il Vangelo e a far conoscere la Comunità a tante persone, in modo speciale ai giovani, zelo che ha conservato fino agli ultimi istanti della sua vita terrena” il cardinale ha concluso invitando la Comunità Magnificat, d’ora in poi, a considerare il Dicastero, le cui porte saranno sempre aperte per i propri membri, come “casa propria”.

A quel punto il Segretario ha dato la parola agli ospiti che la Comunità aveva desiderato che fossero presenti in questa occasione.
Il cardinal Ennio Antonelli – che nel 1995 approvò la Regola di Vita – ha raccontato come, dopo aver conosciuto la Comunità “fanciulla”, a dieci anni dal suo sorgere, l’ha accompagnata poi a crescere e la ritrova ormai “maggiorenne”, cresciuta e diffusa. Ha augurato perciò che alla “crescita quantitativa” faccia eco la “crescita qualitativa nel vivere l’entusiasmo, la gioia, l’Alleluia, Il Magnificat nel fare il bene!”.

Il cardinal Gualtiero Bassetti, colui che nel 2013 ha spinto la Comunità a rivolgersi “a Roma” per ottenere la guida e l’approvazione della propria realtà al Pontificio Consiglio per i Laici prima e al Dicastero poi, ha evidenziato come la Comunità sia partita “nella maniera giusta perché, quando si parte nella Chiesa per un progetto grande di Dio, noi dobbiamo sempre avere l’umiltà di sentirci un piccolo seme, un piccolo seme del Vangelo che va a morire sottoterra e nella misura in cui muore è capace di produrre un albero e anche un albero grande e questo albero si è sviluppato”.
Ha concluso esortando: “Io vi dico: Magnificat! Basta dire questo, perché questa parola raccoglie tutto l’essere e la missione di Maria. E allora: coraggio, Magnificat!”.

Ha preso quindi la parola monsignor Ivan Maffeis, attuale Arcivescovo di Perugia, per un breve saluto nel quale ha ringraziato “per le persone incontrate, per questo cammino condiviso e per questo essere Chiesa in un tempo – per certi versi – tanto confuso. E allora ho trovato, davvero, una proposta che può incontrare questo tempo, gli uomini di questo tempo, e fargli avvertire la freschezza del Vangelo e della comunione ecclesiale. Quindi: andiamo avanti insieme”.

È stato il Rettore della Pontificia Università della Santa Croce, don Luis Navarro, a concludere la serie degli interventi, raccontando la sua collaborazione con la Comunità per giungere alla definitiva stesura dello Statuto approvato dal Dicastero. In particolare ha detto: “Mi son reso conto che c’è una docilità molto grande a ciò che è l’autorità della Chiesa, nella consapevolezza che lo Spirito Santo anche agisce all’interno dell’autorità ecclesiastica. […] Questa è la realtà. Senza la Chiesa non siamo nulla e sono convinto che la Comunità Magnificat è pienamente consapevole di questo. […] Rendo grazie al Signore e magnifico il Signore per quello che ha fatto, ha fatto in voi e continuerà a fare”.

La benedizione finale, impartita dai cardinali e dal vescovo presenti, seguita dal canto del Magnificat, hanno chiuso la cerimonia di consegna del Decreto di riconoscimento della Comunità Magnificat.
Diamo lode al Signore perché il “sogno di Dio” conosce questo grande momento di grazia che apre la Comunità a un tempo nuovo, di maturità ecclesiale e di nuove prospettive di sviluppo.

Per tutto ciò l’anima nostra magnifica il Signore!